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Nel - Cuore di Astratta Commedia

Teatro Villoresi (Monza)
Spazio Expò (Milano)
O' Artoteca (Milano)

L’Altro-luogo (Milano, 2002-2003)

Tratto da Astratta Commedia di Paolo Ferrari Campanotto editore 1996

Premio internazionale Navarro 1998

Regia

Corrado Accordino

Con

Corrado Accordino

Alessandro Conte

Sabina Villa

Kea Tonetti

Musica

Paolo Ferrari

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L’idea di proseguire sul lavoro di messa in scena di Astratta Commedia nasce per esigenze tecniche e artistiche. Tecniche per darne la maggior visibilità possibile. Infatti il nuovo spettacolo, che verrà proposto nei più importanti festival del territorio nazionale, ha una struttura più agevole e più facilmente collocabile in varie realtà, a seconda degli spazi che lo ospiteranno, vale a dire teatri tradizionali ma anche teatri all’aperto, open space e spazi sperimentali per un teatro d’innovazione.
E ovviamente per esigenze artistiche, giacché il nostro percorso di approfondimento ci porta continuamente a esplorare nuove possibilità di quella vasta materia o profondo oceano che è Astratta Commedia.
Le differenze tra la prima edizione di Astratta Commedia (rappresentata in Prima nazionale al Teatro Out Off nel dicembre 2001) e questa nuova versione sono sostanziali e specifiche.
Innanzitutto il luogo dell’azione è differente: non è più il luogo-altro l’A-luogo, la dimensione astratta dove si aggiravano i viaggiatori della Commedia, questa volta la scena rappresenta la via di mezzo, il luogo di
transizione tra il quotidiano e l’astratto, la membrana di mezzo che poco alla volta si trasformerà nel significato che gli ingombri e gli oggetti scenici assumeranno.
I personaggi non sono più otto, ma tre. Due attori e una danzatrice. Nei due attori si concentreranno le a-persone della commedia. L’attore, nel suo viaggio di scoperta dell’Altro, sarà lui stesso polifonia della moltitudine assente. L’attore, pur mantenendo le caratteristiche di ogni a-persona, muterà volto, voce, maschera e senso, a seconda dell’andamento che la commedia richiede.

La danzatrice sarà invece l’elemento catalizzante, il mezzo attraverso cui il processo di trasformazione e astrazione si avvia. Sarà sempre presente inscena come elemento metaforico dell’Astratto, ad esprimere il senso-altro della commedia, lo squarcio, la fessura, il silenzio e l’abbandono del corpo, l’oblio e la rinascita, quindi il mutare dell’essere.
Concettualmente, in questo nuovo aspetto dello spettacolo, la nostra attenzione si è concentrata sulla cosità della realtà. Sul rapporto cioè tral’uomo e le cose del mondo. Sulla relazione tra l’uomo e ciò che ingombra il
suo esistere. Per questo abbiamo deciso di chiamare questo teatro “Teatro di Astrazione e Dissipazione” perché la scena e l’azione attorale andranno a creare uno spazio-altro tra l’oggetto mondo e il suo estinguersi.


C. Accordino

Un preludio, cinque quadri, cinque presagi di Nel-cuore di Astratta Commedia.
Potrà parlare questo cuore del nulla? Potrà raccontare ciò che è
mancante, senza riempire il buco d’una realtà che è dislocata nel suo altrove,
dov’è scomparsa insieme con l’io che l’aveva pensata?

P. Ferrari, Preludio a Nel-cuore di Astratta Commedia, Spazio Xpo’, Milano, 2003

© 2017 by Centro Studi Assenza. Up to date 05/10/2017

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